User Experience Research: il manuale
Fin dalle prime pagine di questo volume mi è stato chiaro che non si trattava del classico manuale sulla UX. Bonazza e Tibolla mettono subito al centro un punto spesso trascurato: la ricerca utente non è un passaggio accessorio, ma il vero motore di un’esperienza digitale efficace. Nel design e nel branding si parla moltissimo di estetica, di identità visiva, di coerenza grafica; meno, purtroppo, del comportamento reale delle persone davanti a un’interfaccia.
Questo libro nasce proprio per colmare quella distanza, offrendo un approccio pratico e scientifico allo stesso tempo, pensato per chi lavora con PMI, startup e progetti digitali in continua evoluzione.

Come UX/UI designer e brand strategist, ho trovato particolarmente utile il modo in cui gli autori collegano teoria, metodo e applicazioni concrete, rendendo la ricerca utente non solo comprensibile, ma immediatamente utilizzabile nel lavoro quotidiano.
In un contesto in cui le immagini dominano i nostri schermi e i brand devono farsi vedere, farsi capire e farsi ricordare, questo libro mi è parso molto utile — non solo come studio teorico, ma come risorsa operativa.
Chi sono Francesca Bonazza e Matteo Tibolla
Francesca Bonazza è Customer & UX Researcher. Dopo la laurea in Marketing Management all’Università Bocconi, si è dedicata al neuromarketing e all’analisi comportamentale per alcuni anni, poi ha avviato attività di consulenza focalizzata su target, UX research e comunicazione strategica.
Matteo Tibolla è UX Researcher, consulente di marketing digitale e sociologo delle organizzazioni. Lavora su test di usabilità, web usability e formazione. Sul suo sito dichiara che ascolta e analizza i comportamenti delle persone con un approccio scientifico.
La loro collaborazione unisce competenze: da un lato marketing/neuromarketing (Bonazza), dall’altro sociologia, usabilità e ricerca (Tibolla). Questa combinazione porta al libro un equilibrio fra “stimolo creativo” e “rigore metodologico”.
Perché questo libro è importante
Il libro si intitola User Experience Research. Scienza e principi guida per esperienze online efficaci ed è stato pubblicato da Flacowski (editore tecnico) nel 2023.
Ecco quattro aspetti che ho trovato particolarmente utili per un designer/web freelance e brand strategist:
L’approccio comportamentale
Il libro sottolinea che la UX research non è solo “chiedere cosa vuole l’utente”, ma capire come si comporta, quali emozioni prova, quali bias cognitivi entrano in gioco.
Test e review esperta
Vengono spiegati i test di usabilità (in presenza e da remoto) e, quando non è possibile coinvolgere utenti, le review esperte. In più, si guida su quando e come usarli.
Errori tipici da evitare
Il libro dedica capitoli agli errori che i ricercatori non devono commettere nella progettazione di siti/app. Questo è molto utile per chi lavora come freelance e deve gestire anche i rapporti con il cliente.
Fasi di ricerca e strumenti scientifici
Non solo teoria, ma una roadmap delle fasi: dalla definizione degli obiettivi, al reclutamento utenti, all’analisi dati, all’interpretazione e applicazione dei risultati. Viene dato spazio anche all’uso di strumenti (es. eye-tracker).
Il testo è scritto in modo accessibile, con molti esempi pratici, case-study e un tono vicino al professionista freelance. Non è un trattato accademico pesante, ma una guida concreta che “racconta una storia” — quella degli autori e delle loro esperienze in azienda.
La struttura prevede: introduzione al concetto di UX research, un capitolo sulle scienze comportamentali, strumenti e metodi quali‐quantitativi, errori da evitare, fasi ideali di progetto e casi reali (es. un portale bancario, un e-commerce fashion, un sistema di prenotazione online).
In pratica per design/branding/ UX/ web
Ho apprezzato che il libro non assuma che “bello = usabile”. Anzi, mette in evidenza che una bella interfaccia può fallire se non tiene conto dei bisogni, del comportamento e del contesto reale dell’utente.
Questo è un messaggio forte quando si lavora come UX/UI designer o brand strategist: non basta l’estetica del brand, bisogna che l’esperienza sostenga il messaggio.
Anche l’inserimento di esempi e casi reali rende la lettura più concreta: in un contesto freelance è utile poter dire “sì, lo abbiamo già visto in altri progetti” e tornare con più consapevolezza.
Infine, il fatto che sia in italiano è un plus: non sempre ci sono guide italiane così ben orientate alla ricerca utente.
Questo libro può diventare un alleato concreto nel tuo lavoro come UX/UI designer e brand strategist. Ecco alcuni esempi di come si possono mettere in pratica le idee:
- Durante il progetto di brand identity: quando definisci la personalità visiva del brand, puoi usare la ricerca utente per capire quali emozioni vuoi evocare e se l’interfaccia visiva proposta (logo, colori, iconografia) risuona davvero con il target. Il libro fornisce strumenti per raccogliere dati reali prima di scegliere.
- Nel wireframing/prototipazione di un sito: invece di saltare subito alla UI, puoi utilizzare le fasi del libro per condurre mini-test con utenti o review esperte, verificando che l’architettura, i percorsi di navigazione e le CTA siano coerenti con il comportamento degli utenti.
- Nel miglioramento di conversion rate/appesantimenti: se hai un cliente che lamenta alta frequenza di rimbalzo o basso completamento delle azioni desiderate, puoi applicare le metodologie di questo libro per identificare i punti di frizione, misurare le emozioni e ottimizzare la UX in modo strategico.
- Nel rapporto con il cliente (PMI/startup): spesso i clienti pensano che “bello = buono”. Con questo libro hai un supporto per spiegare perché una ricerca utente è necessaria, quali rischi ci sono se si salta questo step (segnalato nel libro come “errori”), e come integrare la UX research nei tempi e budget realistici di un progetto web.
Il metodo che aiuta imprenditori e imprenditrici di tutti i settori a migliorare i loro prodotti digitali.
Francesca Bonazza e Matteo Tibolla | User Experience Research
3 motivi per leggerlo
- Concretizza la ricerca utente – Se come designer o brand strategist vuoi andare oltre l’apparenza visiva e comprendere davvero “chi è l’utente, cosa fa, come pensa”, questo testo offre un metodo concreto e italiano, con esempi pratici e casi reali.
- Supporta il dialogo con il cliente – Per freelance o professionisti che lavorano con PMI/startup, il libro offre argomenti per spiegare l’importanza della UX research, per convincere stakeholder, per integrare la ricerca nei brief e nei processi progettuali in modo credibile.
- Supporta il dialogo con il cliente – Per freelance o professionisti che lavorano con PMI/startup, il libro offre argomenti per spiegare l’importanza della UX research, per convincere stakeholder, per integrare la ricerca nei brief e nei processi progettuali in modo credibile.
3 motivi per non leggerlo
- Se sei già un researcher esperto in ambito internazionale – se hai decine di anni di esperienza in UX research, conosci tutti i metodi avanzati, strumenti e studi internazionali, potresti trovare questo libro più introduttivo che rivoluzionario. Non contiene forse una profondità accademica elevatissima, ma è più orientato al pratico.
- Se cerchi solo UI design o brand visuale puro – Se il tuo focus è esclusivamente sull’aspetto visuale (logo, grafica, animazioni) e non ti interessa la parte “ricerca utente” o “comportamento”, allora l’investimento potrebbe risultare meno utile: il libro è centrato sulla ricerca, non solo sulla UI.
- Se lavori in un contesto dove la ricerca utenti è già completamente internalizzata – Se lavori in una grande azienda con team dedicati di UX research, budget elevati e processi solidi, potresti trovare i contenuti troppo orientati a freelance e PMI, oppure troppo “manuale guida” più che “ricerca avanzata”.
Cosa posso fare per il tuo progetto?
“User Experience Research” è una guida molto utile per chi come te lavora al confine tra design, brand e UX: ti aiuta a dare concretezza alla fase di ricerca utente, a integrare il metodo nel processo di progettazione e a comunicare in modo più efficace con clienti e stakeholder.
Se hai bisogno di una mano, perché non sai da dove iniziare… bhe, posso aiutarti io!
Contattami! 🙂
In pillole
- Autori: Francesca Bonazza e Matteo Tibolla – professionisti della UX research in Italia.
- Focus: applicare ricerca utenti e scienze comportamentali a siti, app, e-commerce; unire test, interviste, review esperte.
- Contenuti: approccio comportamentale, test di usabilità, errori da evitare, fasi ideali, strumenti pratici.
- A chi si rivolge: web designer, brand strategist, freelance, PMI/startup che vogliono migliorare l’esperienza utente.
- Perché leggerlo: concretizza la ricerca, migliora il dialogo con il cliente, potenzia il tuo mix design-brand-UX.
- Perché potresti evitare: non è un trattato ultra-avanzato se sei già researcher senior; non è centrato solo su UI o brand visuale; se già hai un team interno molto maturo.
- Applicazioni: integrare ricerca nei progetti di design/brand; test di usabilità nel processo di sviluppo; orientare l’interfaccia non solo esteticamente ma comportamentalmente.
Altri libri dello stesso autore da leggere
Ad oggi il “percorso bibliografico” firmato da Bonazza + Tibolla è fermo a questo manuale.
Libri simili di altri autori sullo stesso argomento
Se User Experience Research ti è piaciuto e vuoi restare nell’area UX research/UX strategica, ecco alcuni libri affini:
CRO & UX Design. Progettare esperienze di brand performanti e usabili – Jacopo Pasquini, Federica Brancale, Antonio Paolo
Testo molto interessante perché unisce UX design e conversion rate optimization: come progettare esperienze di brand che siano insieme usabili e performanti (lead, vendite, iscrizioni, ecc.).
Un libro snello e molto pratico sulla ricerca UX, centrato su due competenze chiave: ascolto autentico e curiosità verso le persone.
UX Strategy. Product strategy per progettare soluzioni digitali innovative – Jaime Levy
È un riferimento forte per collegare ricerca utenti, business e strategia di prodotto. Entra nel merito di come definire il valore per l’utente, impostare esperimenti, validare ipotesi e fare testing anche con budget limitati.



